II° Edizione
Esistono innumerevoli iniziative benefiche e il motivo è da ricercarsi nei tantissimi italiani che si preoccupano di aiutare chi si trova in difficoltà, con azioni concrete e attraverso donazioni di ogni genere, per le cause in cui credono.
Sicuramente un atteggiamento virtuoso e capace, anche con poco, di dare sollievo e di far più differenza di quanto non ci si possa aspettare.
Per raggiungere gli obiettivi necessari, in termini di sostentamento economico per coloro che popolano quello che viene definito, terzo settore, è richiesto un percorso difficile e tortuoso. Le istituzioni dovrebbero intervenire con politiche sociali importati, che modifichino concretamente lo stato del welfare del nostro paese. Ma questi, sarebbero quel genere di interventi che richiedono dibattitti, leggi ad hoc, accordi, stanziamenti e tanto altro, che inevitabilmente si traduco in tempi lunghi. Tempi che per chi vive in difficoltà ai margini della società, sono difficili da accettare e le attese potrebbero essere disattese, ma la vita scorre e la dignità dell’individuo non dovrebbe subire questo trattamento.
Fare beneficenza è il modo più semplice e immediato per sostenere e aiutare con un gesto, coloro che si trovano in una condizione svantaggiata. Contribuendo alla tutela dei diritti fondamentali, come salute, dignità e istruzione.
Come hanno spesso messo in evidenza i molteplici servizi giornalistici, sono molte le persone che hanno scoperto che le Associazioni a cui donavano (con fatica), si sono rivelate delle vere e proprie truffe. Fortunatamente è solo una piccola parte del nutrito numero di volontari seri e coscienziosi, ma una triste realtà con cui il mondo no profit deve confrontarsi. Questo provoca due non trascurabili reazioni:
- sottrae risorse preziose;
- ingenera un calo di fiducia nei donatori e nei potenziali volontari.
Quindi, perché fare beneficenza?
Fare beneficenza è importante. In primo luogo, perché non si può rimanere indifferenti alle difficoltà che colpiscono coloro che per qualche motivo e indipendentemente dalla propria volontà, sono nati in una zona svantaggiata o semplicemente meno fortunati.
I senza tetto, gli affamati, gli indigenti, nulla tenenti e tutte le altre possibili categorizzazioni, sono solo alcuni esempi dei possibili destinatari delle donazioni.
Quindi, cosa fare per loro?
Calzolai Italiani, ovviamente non ha la soluzione al problema, ma essendo un’associazione sensibile alle problematiche sociali, interviene in modo pragmatico, mettendoci quanto di più semplice e ideologicamente parlando: pratico. Avviando la raccolta delle calzature dismesse, ma comunque ancora utilizzabili, per donarle e rimettere in piedi chi le riceverà.
Un gesto ricco di significato, perché porta con se molti messaggi e cioè, che non sono soli e che si può riprendere a camminare con le proprie forze, i sentieri della vita.
Calzolai Italiani, giunge così alla seconda Edizione del Progetto Pollicino, ampliando ed estendendo quanto siamo riusciti a fare nella scorsa edizione.
Il Progetto Pollicino è partito (lo scorso anno) con il coinvolgimento di tutti gli associati sparsi nel territorio nazionale, raccogliendo migliaia di calzature, con risultati oltre ogni aspettativa. Da questa esperienza di grande successo, per partecipazione e quantità raccolte, abbiamo capito che possiamo fare ancora di più.
Calzolai Italiani come associazione ha sempre pensato col senno del fare, anche rischiando di sbagliare, ma sempre attenti a correggere e migliorare. Così, la II° edizione del Progetto Pollicino quest’anno farà un altro passo in avanti. Riprendendo da dove ci siamo fermati nella prima, apriremo la raccolta anche ai nostri clienti, chiedendo e consentendo loro di contribuire al progetto, per sostenere con un semplice gesto, i meno fortunati.
Sarà una forma di volontariato in prima persona, Calzolai Italiani e clienti, uniti in un gesto verso il prossimo. Fare beneficenza, può avere un impatto reale, immediato e fare la differenza per coloro che si trovano nel mezzo di una crisi. Inoltre la beneficenza aiuta anche i benefattori. È dimostrato scientificamente come chi dona, riceve benefici psicologici e migliora il proprio benessere. La causa di tali effetti è da ricercarsi nel nobile gesto, in grado di permette di rifocalizzarsi sulle reali priorità della vita, di riconnettersi con l’umanità di cui facciamo parte e di allontanarsi dalle distorsioni capitaliste del denaro.
La seconda edizione del Progetto Pollicino sarà aperta per tutto il mese di Novembre e Dicembre, in questo periodo ci si concentrerà sulla divulgazione del progetto, sulla raccolta delle calzatura e sulla sanificazione delle stesse. Finito il periodo di raccolta, le calzature saranno inscatolate e portate a destinazione. Coordinando la distribuzione in modo tale da raggiungere le Associazioni di volontariato, individuate per la donazione.
Nella prima edizione gli associati di Calzolai Italiani hanno mostrato quanta attenzione abbiano verso temi così importanti e nel contempo delicati. Spesso ci si sente rimproverare, che la beneficenza deve essere fatta in silenzio o deve essere silenziosa, per essere vera. Noi di Calzolai Italiani, non siamo ipocriti e non siamo facoltosi, abbiamo creato il Progetto Pollicino, perché abbiamo rilevato un’esigenza sociale e l’esperienza professionale ci ha suggerito come contribuire a renderla un po’ più lieve. Col nostro lavoro vediamo ogni giorno, quante calzature vanno perse (numeri che nell’arco di un anno diventano importanti), perché semplicemente dimenticate. Sappiamo anche, quante persone conservino nelle loro scarpiere, calzature che presto o tardi finiranno nell’indifferenziata, andando inevitabilmente ad implementare un altro problema, questa volta di tipo ambientale. Per questo motivo facciamo tanto rumore mediatico, nell’intento di sensibilizzare, scuotere la coscienza, far riflettere sulle donazioni e se in tutto questo sforzo, ci viene riconosciuta una preferenza e un beneficio in termini di pubblicità, è un valore aggiunto e siamo lieti di esserci riusciti. Calzolai Italiani è una realtà pratica, facciamo tanto per continuare e tenere vive le nostre botteghe, donare lo sentiamo nel nostro dna e lo faremmo comunque, ma se ci aiuta anche a stare aperti ogni giorno… motivo in più per pensare anche alla prossima edizione del Progetto Pollicino, sempre consapevoli di fare un passo alla volta.
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